Storia del territorio

La collocazione di Bolano tra Liguria e Toscana ne ha condizionato la storia anche da un punto di vista culturale.

I primi abitanti del territorio bolanese sono stati i Liguri-Apuani; ad essi risalgono vari sepolcri a cassetta con cinerari ritrovati nella piana di Ceparana e, soprattutto, una tomba a cassetta dissepolta nel 1882 in località Viara, (contenente un ossario in creta e due vasi minori oltre ad alcuni oggetti ornamentali in bronzo e argento), i cui resti superstiti sono oggi conservati al Museo Civico della Spezia.
L'area bolanese, come le altre confinanti, venne strappata ai bellicosi Liguri delle legioni romane del Console Claudio Marcello a metà del II secolo a.C. e affidata, secondo l'uso, a veterani dell'esercito tra cui Vetius Bolanus da cui, secondo ipotesi attendibili, il paese trarrebbe il nome. è a partire da quel momento che nella piana di Ceparana, fu insediata una Statio, l'insieme di servizi di ricovero, assistenza e difesa che ha reso celebri le strade romane.

Disegno del centro storico di Bolano

Il territorio bolanese ha attraversato poi le vicissitudini e il declino conseguenti alla caduta dell'impero romano e all'invasione dei popoli germanici che, a partire dal IV secolo devastarono ripetutamente l'Italia in contrasto con l'impero Bizantino, definitivamente sconfitto nel 568 dall'invasione longobarda dilagata, poi, in tutta Italia centro-settentrionale.

Anche la Liguria, sia pure con qualche decennio di ritardo, divenne longobarda ed è a quel momento che risale la nascita della Curtis Bolanese, con il suo nucleo abitato e una sostanziale autonomia economica, destinata a sopravvivere anche dopo la conquista franca, allo scadere dell'VIII sec., fino alla rinascita comunale che investirà la penisola a partire dall'XI secolo.
Alla dominazione longobarda risale la leggenda che vuole sepolta sul Monte Zecchino, proprio a ridosso della "Tora Vecia" (antico castellaro ligure su cui sorgeva, in epoca romana, una torre di avvistamento e controllo della strada lungo le "Lame" di Aulla) una gallina d'oro coi suoi dodici pulcini.

L'età feudale vide il territorio bolanese conteso aspramente tra i vescovi di Luni e i Marchesi Malaspina, ai quali ultimi toccò poi il contrastato possesso del feudo fino alla metà del XVI secolo quando i bolanesi, stanchi dei loro soprusi, si ribellarono chiedendo l'intervento della Repubblica di Genova della quale Bolano ha seguito poi le sorti fino all'unificazione.

Da segnalare, nel 1204, il giuramento degli Statuti della Comunità Bolanese, che sono tra i più antichi dell’intera Lunigiana.